mercoledì 20 maggio 2015

Ingenti spostamenti militari negli Usa. Il Pentagono si prepara a repressioni di massa???





di Salvador González Briceño Giovani negri assassinati, discriminazione e criminalità. La politica estera USA si ribalta al suo interno Verso l’esterno e verso l’interno. I governi repubblicani dei Bush, padre e figlio,
sono stati i peggiori governi nella Storia degli Stati Uniti d’America, e guardate se questo è vero. Verso l’esterno le guerre sono state fatte per avere il controllo delle risorse, seguendo l’inerzia del passato stile della guerra fredda ma soprattutto inventando tragedie di “false flags” per giustificare l’invasione di paesi terzi; verso l’interno, il controllo della protesta sociale ha svelato uno Stato di polizia, dopo gli abusi commessi a spese del denominato “Patriot Act”. Contro il mondo l’utilizzo dell’esercito, sotto la direzione del Pentagono e per esteso con la partecipazione dei soci occidentali attraverso la NATO; verso l’interno, l’utilizzo della forza di polizia e di uno stato di militarizzazione della società. Da una parte l’offensiva contro il nemico russo ricostituito nel mondo; dall’altra l’assassinio ingiustificato contro la popolazione negra, principalmente giovani, come fenomeno che tende ad estendersi alla società. Perchè bisogna considerare che, per quella che è la possente elite politico-economica dominante, proprietaria delle principali quote societarie nei settori delle grandi imprese transnazionali e delle grandi banche, appoggiate entrambe dalla Federal Reserve, risulta tanto detestabile sia il nemico esterno che quello interno. Questo si spiega in quanto , per i dominanti, non esiste altra via d’uscita che la repressione, il carcere, il crimine. Nessuno di loro vuole investire risorse finanziarie per salvare l’economia reale. L’elite si occupa e si preoccupa molto di più di salvare se stessa che non lo Stato, l’economia e tanto meno la società. Per loro la via d’uscita dalla crisi si trova nella guerra. Nel prendere le risorse altrui con la forza. Nel portare i giovani arruolati nei combattimenti inutili su territori lontani, più che lavorare in pace. Il travolgimento con la forza, divenuto una pratica comune, anche se con giustificazioni di “false flags” (le armi di distruzione di massa per l’Iraq, le “rivolte popolari in Libia”, le armi chimiche in Siria, ecc.). L’evento di False Flag dell’11/S. fu creato per varie finalità. Per andare ad occupare l’Iraq ed il suo petrolio e per coltivare papaveri in Afghanistan, una coltivazione che è straripata dal momento della presenza dell'”esercito della salvezza”. La guerra intesa come un “business” per le imprese private, più il controllo del territorio e del resto delle ricchezze naturali. In questo contesto, il cosi detto pretesto del “terrorismo”, è stato avallato nel Patrioct Act, presentato dal Bush figlio , in violazione dei diritti costituzionali, per contro arrestare qualsiasi reazione interna. La società statunitense vede aumentare a passo lento ma saldo, tanto la minaccia poliziesca come l’arrivo, considerato normale, delle autoblinde nelle piazze. La repressione statale instradata come razzismo è appena il pretesto. Il Patrioct Act è una legge antiterrorista che attenta contro il popolo statunitense e i suoi diritti civili, per le facoltà attribuite ai servizi segreti. Gli ultimi avvenimenti di Ferguson o di Baltimora; il contenimento delle proteste per i crimini commessi contro i giovani di razza negra, stanno scatenando lo straripamento della militarizzazione contro la società. Per questo abbondano le carcerazioni. Per questo di disperdono le persone che protestano in strada con i gas lacrimogeni e getti d’acqua i tutti gli stati dell’Unione dove si organizzano. La minaccia è contro i cittadini neri e bianchi; la minaccia è poliziesca. L’impunità per i crimini commessi dai poliziotti, senza una relazione credibile della polizia, continuerà a suscitare indignazione. La società USA sta sperimentando la repressione sulla sua propria carne e del suo stesso Stato. Non si tratta di un presunto squilibrio del sistema di giustizia che descrive Hilary Clinton, che sente la candidatura per i democratici già in tasca, ma dello Stato repressore e di polizia che punta alla militarizzazione della società. L’American Way of life già è finito. Sta rimanendo nella memoria come una cosa del passato. Neppure il governo di Barack Obama, per il colore della sua pelle, è stato capace di occuparsi e tanto meno di risolvere i problemi del razzismo, la discriminazione o l’offensiva che sta crescendo dall’entrata in vigore del Patriot Act dopo il 2001. Tutto il contrario. Le agenzie di spionaggio come la NSA e la CIA, hanno tenuto più collegamenti con le telecamere di vigilanza. Peggio ancora. Gli agenti si sono introdotti nelle case ed hanno ottenuto di violare la privacy degli utenti di internet e le reti sociali, con programmi come il famoso PRISM, per la vigilanza elettronica a carico della NSA degli USA dal 2007, di ampia penetrazione. Si è saputo che le reti sociali come Facebook o Twitter, o imprese come Microsoft, Google, Apple servono o sono obbligate a consegnare le informazioni al governo o alle agenzie. Il pretesto per lo spionaggio continua ad essere il terrorismo. Tuttavia, vuoi per il fatto che il governo non sa come, o precisamente perchè se lo sa, vuoi per iniziare a controllare tanto le imprese per dopo arrivare allo stesso accesso ad internet. Vogliono gli occhi puntati dappertutto ed in qualsiasi parte del mondo. Da Stato di Polizia e militare pretende passare allo Stato autoritario e repressivo. Gli Stati Uniti sono i primi della lista. I loro soci non sono estranei. La società civile opera dalle strade, dalle piazze e dalle città. Gli statunitensi hanno iniziato le azioni. Nessuno si scorda mai che, per grande e forte che sia l’apparato poliziesco repressivo di uno Stato, mai potrà essere più forte della solidarietà e delle azioni della società civile organizzata. Questa e solo questa è la salvezza perchè il popolo e la società ne vengano fuori. Come è accaduto durante la caduta dei grandi imperi della Storia. Presto non bisogna dimenticare che la repressione poliziesca e militare avviene per la inettitudine del governo di Obama, parlando degli Stati uniti, per la mancanza di risposte dello Stato e dei personaggi che controllano la catena di comando che prende le decisioni. In altre parole, lo Stato sta entrando in una fase non solo di disfacimento ma anche di franca decomposizione. Alla mancanza di ragione neppure l’utilizzo della forza è il migliore alleato. Il peggio di tutto è che il governo degli USA dispone dei migliori sistemi di spionaggio ed equipe militare, non per spaventare i manifestanti che protestano nelle strade a seguito dell’assassinio di giovani negri ed innocenti dei mesi scorsi, ma che minaccia di contenerli con la forza. L’intromissione nella vita degli individui e la sua privacy obbedisce alle direttive del Patrioct Act. Tuttavia Obama continua con il Nobel della Pace in casa. Pena altrui. Interamente sta applicando quello che ha fatto fuori , in materia di politica estera. L’eredità dei Bush continua il suo corso. Il pretesto della False flag dell’11/S. sta ancora in piedi. Avanza una guerra interna. Non bisogna dimenticare che sono le azioni degli Stati le tappe della loro disperazione-decomposizione. Fonte: El Punto Critico Traduzione: Luciano Lago


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